Così tutto ebbe inizio

La malattia per il gestionale di calcio Hattrick nacque in me da una mezza scommessa con alcuni amici, che sostenevano che uno come me (cioè che non nutre alcun interesse per il calcio) non poteva competere in un gioco simile. Preso dalla curiosità e dalla sfida, il giorno di Capodanno del lontano 2005 decisi di iscrivermi e, dopo due settimane di attesa, ebbi la mia squadra. In onore della mia squadra di basket NBA preferita (i Boston Celtics) e della mia città (Bologna per i contemporanei, ma Felsina per gli antichi etruschi), la squadra ebbe nome Felsina Celtics. Anche i colori sociali (bianco e verde) ed il logo sono sempre stati ispirati dai Boston Celtics, con qualche “contaminazione” determinata dalla profonda bolognesità del team. In fondo i miei amici non avevano tutti i torti: fatta eccezione per la prima stagione, con una promozione diretta dalla settima alla sesta serie, la squadra continua a navigare a vista nella stessa serie da tempo immemore. Anch’io però non avevo tutti i torti: infatti, al di là della incredibile botta di… fortuna della promozione, posso dire molto immodestamente di cavarmela come se non meglio di molti calciofili accaniti. Quello che mi ha stupito di questo gioco sono gli effetti collaterali: dà assuefazione, molto peggio delle sigarette! Ho provato molti altri manageriali, compreso uno di basket che sarebbe molto più consono ai miei gusti (Charazay), ma quando il tempo scarseggia, dovendo scegliere qualche taglio strategico, ad Hattrick non riesco proprio a rinunciare! Sarà per il lato sociale del gioco (a proposito, un saluto ai colleghi della Bologna Hattrick Federation), sarà perché mi mi sono affezionato ai miei “ragazzi”, ma proprio non ci riesco. Quindi non dite che non via avevo avvisati: Hattrick dà assuefazione!!! (ri-edit 2011, ndr)

Altri articoli su Hattrick:

  1. Felsina Celtics – Loghi
  2. frank70 – Hattrick Music

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